da sr Giuse e sr Françoise
A Roma, la comunità era riunita in preghiera intorno a Ilaria, che si preparava a pronunciare il suo impegno di consacrazione al Signore nell’Istituto. Un evento di speranza e di festa! …
Allo stesso momento a Firenze, è stata celebrata la Messa di ringraziamento e di saluto alle Ausiliatrici, che lasciano la città dopo più di 130 anni di presenza, a Viale Don Minzoni ed in Via Mannelli. Due avvenimenti portatori di sentimenti diversi, quasi opposti, ma che in realtà esprimono un unico desiderio di donazione, di vita.
La Messa è stata concelebrata nella Parrocchia del Sacro Cuore dal parroco don Simone, con altri tre sacerdoti. Tra i partecipanti erano presenti alcune catechiste della Parrocchia, dei membri dell’Associazione San Ignazio, gli amici che sono venuti in comunità per condividere la Parola e l’Eucarestia, oltre ad alcuni operatori e volontari della Caritas Diocesana e della scuola di Italiano, con cui abbiamo condiviso il servizio ai più poveri ed esclusi della società.
Abbiamo ringraziato il Signore per tutti i doni ricevuti nel corso dei 130 anni di presenza delle Ausiliatrici nella città, le tante persone incontrate, conosciute e con cui abbiamo fatto un cammino che spesso si è aperto alla speranza, alla fiducia nella vita, in particolare i tanti malati visitati a domicilio, le ragazze della tratta o le persone senza dimora, ai tanti bambini, giovani e adulti, accompagnati nella preparazione ai sacramenti, alle tante persone con cui abbiamo condiviso la nostra fede e l’impegno nel servizio ai poveri, nei limiti delle nostre forze. Il Cardinale Betori, in visita pastorale nel 2017, aveva ringraziato per la presenza del nostro carisma nella Chiesa Fiorentina.
Quindi, abbiamo ricordato il significato del nostro nome, che può sembrare così antico e fuori moda…
Però, nel tempo in cui si celebra i 700 anni di Dante Alighieri, il Purgatorio suscita un interesse nuovo! Così nel libro di Aldo Cazzullo “Il posto degli uomini” (sett. 2021): “Il Purgatorio è una salita luminosa, che conduce alla salvezza”. E’ il luogo dell’attesa della felicità. E’ una terra di frontiera tra l’uomo e Dio. Lì, non ci sono le tenebre, splende il sole. Non si scende, si sale.
Invece, per Franco Nembrini, il Purgatorio è “la cantica del peccato e del perdono”, dove la debolezza dell’uomo si apre, anche solo “per una lacrimuccia” alla Misericordia di Dio. E’ un’operazione di verità, attraverso i passaggi della vita e della morte. Un’immagine può esprimere l’opera di Dio nel cuore di ogni persona: è come un fuoco che illumina e purifica. S. Caterina da Genova, donna sposata e molto impegnata con i malati e poveri del suo tempo, ha fatto l’esperienza in vita dell’amore di Dio, che brucia e dà felicità.
Perché “Ausiliatrici delle anime del Purgatorio”?… La nostra fondatrice, Maria della Provvidenza nel 1800 è stata affascinata da questo amore di Dio per la moltitudine di persone, vicine e lontane, che vivono e muoiono ogni giorno nel mondo. Chi pensa a loro? Che cosa possiamo fare per loro?… Una giovane Cinese, che l’aveva sentita da lontano, le mandò questo biglietto: “Tu ami il fuoco di Dio e lo comunichi agli altri”.
Siamo chiamate ad “andare verso i più abbandonati di questo mondo e dell’altro”. Ogni persona, è amata da Dio, da un amore di misericordia speciale. E’ un appello a camminare sulla terra, con lo sguardo verso l’Eternità. Un cammino di speranza, fondato sull’amore del Signore morto e risorto per noi.